Dalla competizione alla bellezza
La competizione è un argomento interessante da aprire in quanto seppure a livelli diversi, ci può coinvolgere come donne.
Ha diverse sfaccettature.
Le donne spesso competono con altre donne per:
- un uomo;
- ruolo nel campo lavorativo;
- immagine sociale;
- aspetto fisico.
Che cosa sostiene la competizione?
Il giudizio, la paura di essere da meno, un senso interno di non valere.
Si, siamo al “solito punto” il non valore e il riconoscimento.
Come uscirne?
Prima di tutto è necessario auto-sostenersi nel riconoscere che c’è competizione, vedere e sentire che cosa dentro di noi è toccato e la crea.
Accorgerci sia del tornaconto che ce ne viene, sia della perdita a stare nella competizione.
Il tornaconto è personale, soggettivo, cambia a seconda delle situazioni e circostanze, ha a che fare con la personalità e il suo funzionamento nella sopravvivenza.
La perdita invece ci riporta all’Essere, a Chi siamo veramente, in quanto di solito ciò che perdiamo, o oscuriamo, è una qualità dell’ essenza: spontaneità, naturalezza, bellezza, gioia, accoglienza, forza, …
Fondamentalmente ciò che perdiamo è integrità.
Nel momento in cui ci mettiamo nella competizione vogliamo dimostrare qualcosa, ci allontaniamo da noi stesse per mostrarci più brillanti, più capaci, più sexy, più attraenti, più… più.. , per farlo usiamo mezzi di manipolazione, aggressività e giudizio.
Ci separiamo da noi stesse perdendo il senso della nostra unicità, volendo essere speciali ci separiamo anche dall’altra persona giudicandola e creiamo una realtà di sforzo e falsità.
Se ci accorgiamo di tutto questo con uno spirito di auto esplorazione e desiderio di verità, possiamo decidere consapevolmente quale strada vogliamo seguire:
- personalità o Essere;
- sopravvivenza o integrità;
- manipolazione/aggressività o la Via che ha un cuore.
Il cuore della Via che percorriamo siamo noi stesse, il cuore emana bellezza, non è così difficile trovarlo quando verità e amore guidano i nostri passi.