Il Viaggio Sciamanico: un’esperienza di conoscenza di Sé
Il Viaggio Sciamanico è un viaggio dell’Anima con un intento di consapevolezza e/o guarigione, che risponde alle nostre domande più intime.
Il battito del tamburo, che accompagna il viaggio, è l’alleato che consente l’apertura ad uno stato di coscienza non ordinario che trascende i limiti della mente duale dove si originano problemi e conflitti.
Il Viaggio Sciamanico è una risorsa evolutiva, facilita l’accesso alle dimensioni del nostro Sè superiore, la parte più integra ed evoluta di noi, in diretta connessione con le Forze Archetipiche universali e la Matrice Essenziale o Sorgente.
Qui risiedono le risorse personali, collegate agli Archetipi che incontreremo, così come le capacità più elevate di armonizzazione del nostro stato di coscienza.
Il Viaggio Sciamanico ci indica dove siamo e dove stiamo andando, ci conduce oltre la mente ordinaria negli spazi straordinari della coscienza, ci permette di acquisire saggezza e conoscenza.
Le intuizioni, le visioni, le percezioni che abbiamo durante il Viaggio provengono dalle parti profonde della nostra coscienza, entriamo in una dimensione di cura, di creatività, in contatto con la nostra natura originale, autentica, con la nostra anima, Spirito divino.
Nel Viaggio riceviamo insegnamenti preziosi, utili alla nostra vita quotidiana evolutiva in alleanza con il nostro Sé.
Entriamo in un Viaggio Sciamanico con una domanda che chiede risposte per la nostra crescita personale o facciamo un Viaggio di cura orientato all’incontro con qualità essenziali che gli Archetipi veicolano.
Tutto ciò che sperimentiamo durante il Viaggio è inerente alla domanda iniziale o alla cura.
Nel viaggio sciamanico le risposte alle nostre domande a volte sono chiarissime, a volte apparentemente meno.
Quando si aprono visioni particolareggiate e si svela una realtà quasi onirica si presentano archetipi sotto forma di maestri, spiriti guida, animali, elementi della natura, antenati ci danno indicazioni in base alle qualità che portano e i messaggi che riceviamo sono più evidenti.
Più la domanda è chiara, più lo sono anche le risposte.
Le condizioni di fluidità, pulizia espansione necessarie alla visione, vengono anche dall’esperienza e dall’abilità a navigare la coscienza da parte del soggetto.
Il viaggio può essere meno ricco di informazioni visive, ma non necessariamente meno significativo e chiaro se l’attenzione è posta sulle percezioni, sensazioni, emozioni e sullo stato di coscienza in cui siamo durante il percorso.
A volte si apre uno spazio vuoto. Anche questo è indicativo dello stato di coscienza.
Se è accompagnato da un senso di benessere è probabile che ci troviamo in uno stato meditativo profondo dove il solo battito del tamburo è presente, magari nel sottofondo, ed è di grande rigenerazione per tutti i livelli del sé organismico.
È una meditazione profonda di pura percezione, senza immagini.
È la dimensione originale dove avviene la Cura, è preziosa, ci ricorda che i problemi si dissolvono quando siamo a Casa in contatto con il Sé.
A volte il viaggio è uno specchio della situazione che viviamo in riferimento alla domanda, ci mostra l’ostacolo, la credenza che sta alla base della nostra sofferenza o del disagio, ci indica l’identificazione con un particolare pezzo della storia personale o con una consuetudine di atteggiamento, di prospettiva.
Anche qui si mostra la risorsa nel saper cogliere ciò che è necessario lasciar andare. Portare consapevolezza a cosa ci blocca nella realizzazione di noi stessi e del nostro benessere significa prendercene cura, indagare, conoscere che cosa sottende le credenze e le identificazioni in cui cadiamo.
Ci vuole coraggio per farlo, ma portare con noi gli insegnamenti ricevuti durante il viaggio e praticarli nel quotidiano, è essenziale.
Per saperne di più sugli Archetipi (Orixà della tradizione afro-brasiliana) consulta il sito : https://www.leforzedelse.it